Olio nuovo: a cosa è dovuto il suo sapore amaro?
La stagione migliore per comprare olio extravergine d’oliva è l’autunno perché in questo periodo viene eseguita la raccolta e molitura delle olive e si può apprezzare l’olio novello: un vero e proprio concentrato di sapore e qualità antiossidanti. Olio nuovo amaro? Non si tratta di una truffa o di un prodotto di scarsa qualità, ma al contrario di un olio che sprigiona tutte le sue qualità organolettiche. La percezione dell’amaro è legata alla presenza di composti fenolici, in particolare i secoiridoidi responsabili proprio del sapore amarognolo e del pizzicore, che oltre ad assicurare un elevato valore nutrizionale, permettono anche di conservare a lungo l’olio. Infatti, essendo antiossidanti, l’elevata presenza di polifenoli protegge l’olio dal processo di ossidazione che poi conferisce il sapore di rancido, tipico dell’olio conservato male. Un olio di qualità deve poter essere conservato, senza aggiungere conservanti artificiali, per più di un anno senza alterarsi e senza essere nocivo. Contribuiscono a conferire all’olio nuovo un sapore amaro anche la tipologia di olive utilizzate, il loro grado di maturazione al momento della raccolta, la tipologia di spremitura e il tempo che intercorre tra la raccolta e la spremitura. Se in passato però i produttori tendevano a dare un prodotto fin da subito dolce, oggi, in seguito alle evidenze scientifiche che dimostrano maggiori qualità nutrizionali dell’olio prodotto da olive non perfettamente mature e molite a freddo, tendono a dare un prodotto di qualità. Ciò anche grazie al rapporto diretto con il consumatore che permette di informare, chi dovrà consumare l’olio, sulle qualità di un olio nuovo amaro.